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Eravamo letteralmente fuggiti dal Darjeeling in rivolta pacifica per l’autonomia dal West Bengal ed eravamo scesi a valle con l’aiuto di uno dei “dirigenti” locali grazie ad un camion militare che scendeva finalmente a valle dopo quasi tre giorni di isolamento e di razionamento viveri. Tutto era chiuso e serrato con decisione. Impossibile trovare altro che non fossero sardine e succo di mango nell’unico negozietto aperto ed autorizzato a garantire i rifornimenti minimi. La serrata era pacifica e silenziosa ma assoluta. Volevano che il Darjeeling si rendesse autonomo dallo Stato del West Bengal, altro che dimore coloniali a Kalimpong da affittare e che avevamo già riservato da casa. L’unico posto che ci aveva accolto era un alberghetto triste e sconsolato dove mangiare era impossibile perché anche lui in serrata “alimentare”.
Alla fine dopo giorni di attesa sulla piazzetta del paese avevamo fatto amicizia con questo “dirigente” dai lineamenti del volto più tibetani che indiani che ci aveva promesso che per farci tornare a valle avrebbe approfittato del fatto che doveva andare a valle un feretro e che sarebbe stato accompagnato da un piccolo gruppo di fucilieri del Bengala che smontavano e tornavano a valle. Saliamo sul camioncino militare che accompagna il corteo funebre coloratissimo insieme ad altre persone che avevano urgenza di scendere a valle per visite mediche. Noi gli dovevamo avere fatto pena. Eravamo bloccati nel paese dove c’erano ormai solo botteghe e ristoranti chiusi e militari dai tratti indiani armati solo dei “lathi” i lunghi bastoni di legno con cui fronteggiavano i civili silenziosamente inferociti del Darjeeling.
Il ritorno a valle con i militari era stato più traballante della salita con una jeep elegante e confortevole. Stavolta il Teesta lo avevamo sulla sinistra e a mano a mano che si scendeva a valle l’aria diventava sempre più umida e pesante. Ci siamo fermati per un branco di scimmie che non intendeva lasciare il centro della strada e così ci siamo resi conto che in India il rispetto per gli animali poteva essere molto severo e stringente.
Arrivati dopo ore a Siliguri i militari ci hanno affidato ad un tuk tuk a pedali che ci ha faticosamente portato nell’unico albergo della città. Lì, finalmente, ci hanno servito un meraviglioso tè Darjeeling...