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continua con gli acquistiDa Siliguri, ultima tappa in macchina in pianura, si sale sempre.
Arrivati a destinazione, proviamo lo stesso sollievo dal caldo dei monsoni di Calcutta o di Delhi, che avevano provato i ricchi benestanti Inglesi che venivano fin qui a ritemprarsi. Intorno è tutto verde per le piantagioni di tè. Qui le piantagioni, anche se misurano centinaia di ettari, si chiamano “giardini”. Un po’ come nel Sud d’Italia dove per il proprietario la piantagione di agrumi sarà sempre il suo “giardino”.
I giardini ricordano i nomi dei Darjeeling che beviamo in Europa: Margaret's Hope, Ging, Longview. Sono più di sessanta e producono ogni anno più di quindicimila tonnellate di tè. Alcune case ricordano le dimore di vacanza delle nostre Prealpi.
Anche per questo ci siamo voluti chiamare “il giardino del tè”. Ed ottimi Darjeeling li importiamo ogni anno.
“Per i nostri soldati il tè è più importante delle munizioni” Winston Churchill, 1942