La direzione è il Darjeeling

Da Siliguri, ultima tappa in macchina in pianura, si sale sempre.

La direzione è il Darjeeling, nord-est dell’India, oltre il Bengala ed al confine con il Nepal. In lontananza svetta il Kanchenjunga uno dei mitici 8000 himalayani, considerato la dimora di Shiva. Si lascia sulla destra il fiume Teesta che scorre impetuoso a raggiungere il fiume Brahmaputra. La strada si stringe e per il guidatore si complica mentre la quota aumenta.Da Siliguri, ultima tappa in macchina in pianura, si sale sempre. La direzione è il Darjeeling, nord-est dell’India, oltre il Bengala ed al confine con il Nepal. In lontananza svetta il Kanchenjunga uno dei mitici 8000 himalayani, considerato la dimora di Shiva. Si lascia sulla destra il fiume Teesta che scorre impetuoso a raggiungere il fiume Brahmaputra.
Il clima è nettamente tropicale anche se la sensazione è di trovarsi nelle foreste di qualsiasi regione montagnosa di Europa. L’unica differenza è il caldo che anche salendo vicino ai mille metri continua a farsi sentire.
  

 

 

Si sentirà un po’ più fresco arrivati a destinazione, nei pressi di Kalimpong a quasi 1500 metri di altezza, la città dove il Dalai Lama nel 1976 ha consacrato un tempio buddista dove tanti monaci tibetani si sono rifugiati per mettersi in salvo dalla “Rivoluzione Culturale” che intendeva rieducarli.

Arrivati a destinazione, proviamo lo stesso sollievo dal caldo dei monsoni di Calcutta o di Delhi, che avevano provato i ricchi benestanti Inglesi che venivano fin qui a ritemprarsi. Intorno è tutto verde per le piantagioni di tè. Qui le piantagioni, anche se misurano centinaia di ettari, si chiamano “giardini”. Un po’ come nel Sud d’Italia dove per il proprietario la piantagione di agrumi sarà sempre il suo “giardino”.

I giardini ricordano i nomi dei Darjeeling che beviamo in Europa: Margaret's Hope, Ging, Longview. Sono più di sessanta e producono ogni anno più di quindicimila tonnellate di tè. Alcune case ricordano le dimore di vacanza delle nostre Prealpi.
Anche per questo ci siamo voluti chiamare “il giardino del tè”. Ed ottimi Darjeeling li importiamo ogni anno.
 
“Per i nostri soldati il tè è più importante delle munizioni” Winston Churchill, 1942